Discussione:
semi di ginepro
(troppo vecchio per rispondere)
FoRzA CaGLiArI
2004-10-04 10:47:41 UTC
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Ho raccolto in sardegna dei semi di ginepro comune,credo..
qual'è il periodo migliore per effettuare la semina?
c'è qualche procedura speciale?

grazie
Giuseppe C.
2004-10-04 15:21:06 UTC
Permalink
*FoRzA CaGLiArI* (e-mail: ***@tin.it)
ha scritto nel messaggio
Ho raccolto in sardegna dei semi di ginepro comune, credo..
qual'è il periodo migliore per effettuare la semina?
Ti copio/incollo ciò che è riportato su
*Propagazione per seme di alberi e arbusti della flora mediterranea*:


/Juniperus/ spp. /Cupressaceae/ (Ginepro)

...Alla fine dell'estate, uccelli e piccoli mammiferi si nutrono delle
galbule mature, i semi che passano attraverso l'apparato digerente, sono
attaccati dagli acidi gastrici, quindi scarificati chimicamente. I semi
così trattati sono poi eliminati circondati da uno strato protettivo di
materiale organico. Dopo aver superato il gelo invernale, i semi
germinano nella primavera successiva oppure restano dormienti per un
altro anno. La
dormienza è necessaria per prevenire una germinazione precoce e numerosi
sono i fattori che ne possono influenzare l'entità, per esempio il
momento in cui le galbule sono raccolte, i tempi e le condizioni di
conservazione: semi freschi e maturi non presentano lo stesso grado di
dormienza dei semi non maturi o che sono stati conservati per lungo
tempo. I ginepri hanno semi dotati di rivestimenti semipermeabili che
provocano un tipo di dormienza esogena (chimica) ed embrioni immaturi
che necessitano di un certo tempo per essere pronti alla germinazione
(dormienza endogena). I processi chimici, che devono avvenire per
consentire la germinazione,
dipendono da numerosi fattori tra cui i più importanti sono la
temperatura ed il tempo necessario per la rimozione degli inibitori.
Infatti, i pretrattamenti come la stratificazione fredda favoriscono l'
eliminazione di inibitori e la produzione di sostanze chimiche che
promuovono la germinazione.
Esiste una marcata variabilità in relazione al numero di semi vitali
presenti nelle galbule così come nella dormienza tra le diverse partite
di seme e nell'ambito di una stessa partita. Prima della raccolta è
consigliabile eseguire prove al taglio per verificare le caratteristiche
della produzione di galbule delle piante da cui effettuare il prelievo.
Dopo la raccolta è bene rimuovere la polpa delle galbule tramite
macerazione, anche perché si ritiene che le galbule contengano inibitori
che entrano nel seme attraverso la testa. A questo proposito alcuni
Autori suggeriscono di raccogliere coni verdi, al fine di evitare o
limitare la sintesi di sostanze inibitrici. In alternativa, i semi
possono essere sottoposti a prolungati lavaggi per rimuovere gli
inibitori oppure i
coni possono essere raccolti secchi (grigi) quando si ritiene che gli
inibitori siano stati naturalmente degradati.
I semi non vitali possono essere separati per galleggiamento.
È possibile conservare il seme per alcuni anni portandolo ad un livello
idrico del 10-12% e sistemandolo in contenitori ermetici in ambienti
termocontrollati (+3°C).
Alcuni Autori suggeriscono la scarificazione meccanica del seme oppure
dei lavaggi con detersivi aggressivi per aumentare la germinazione.
La semina è autunnale, pacciamata, subito dopo la raccolta, oppure
primaverile con seme generalmente stratificato per 2-3 mesi al caldo e
per 3-4 mesi al freddo (tenendo conto delle esigenze di ogni singola
specie). Al posto della stratificazione calda si può procedere all'
immersione del seme in acido solforico per 30 minuti, sebbene il
trattamento chimico sia estremamente rischioso e, pertanto, soggetto
alle limitazioni imposte dalla normativa che regolamenta la sicurezza
negli ambienti di lavoro.
Per alcune specie (/J. communis/, /J. virginiana/, /J. osteosperma/, /J.
monosperma/) può essere sufficiente la sola stratificazione fredda per
2-8 mesi. I trattamenti di stratificazione potrebbero rendersi inutili
se si impiegano frutti o semi molto disidratati.
In alcuni casi (/J. virginiana/), prima dei pretrattamenti termici
(estivazione + vernalizzazione), il seme è immerso per 96 ore in acido
citrico (10.000 ppm).
Prima di iniziare i trattamenti termici è consigliabile applicare un
prodotto fungicida al seme, che precedentemente deve essere tenuto a
bagno per 48 ore.
In genere, la germinazione viene favorita dall'alternanza di
temperature.
È consigliabile l'ombreggiamento durante le prime fasi dello sviluppo.
La maggior parte dei ginepri si propaga facilmente per talea.
c'è qualche procedura speciale?
A proposito di /Juniperus communis/ L. (Ginepro comune).
Facoltà germinativa: variabilissima
Numero di semi per Kg: 56.000-120.000 (80.000-100.000)
Il Ginepro comune è una specie tipicamente dioica, sebbene
occasionalmente possa essere monoica. I semi del ginepro maturano, in
genere, dopo la seconda stagione di crescita della pianta, anche se può
capitare che alcune galbule maturino dopo una sola stagione.
Le galbule mature possono essere disperse semplicemente per gravità,
dall'acqua, oppure da alcuni mammiferi e dagli uccelli, che sono
considerati gli agenti disperdenti più importanti per il ginepro comune.
I semi all'interno delle galbule non sono danneggiati nel passaggio
attraverso l'intestino degli animali che li disperdono: possono invece
favorirne la germinazione.
La germinabilità del Ginepro comune è relativamente bassa anche in
ragione dell'elevato numero di semi vani e di semi che presentano uno
sviluppo incompleto: la percentuale di entrambi può superare il 60%.
La percentuale di germinazione in questa specie può variare da un minimo
del 7% a un massimo del 75%, a seconda della provenienza e del
pretrattamento di semina. Alcune provenienze, per esempio, rispondono
bene alla stratificazione fredda per 12-16 settimane. Altre provenienze,
invece, germinano non prima della seconda primavera e, pertanto, devono
essere stratificati all'aperto per almeno 15 mesi (dall'autunno
immediatamente seguente alla raccolta, fino alla seconda primavera). In
alcuni casi si suggerisce l'estivazione per 6-12 settimane seguita da
vernalizzazione per almeno 12 settimane. Un trattamento suggerito, ma
difficilmente praticabile, è quello che prevede una stratificazione per
8-12 settimane con temperature giornaliere alternate (30°C di giorno e
20°C di notte) seguita da una vernalizzazione per 12 settimane.
--
/Saluti/.
/GIUSEPPE/
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